PIANI MAGNETICI ELETTRO-PERMANENTI

PIANI MAGNETICI ELETTRO-PERMANENTI

A MAGNETI PERMANENTI CON AZIONAMENTO ELETTRICO PER LAVORAZIONI MECCANICHE

I piani elettro-permanenti rappresentano lo sviluppo tecnologico dei sistemi elettromagnetici e dei piani a leva a magneti permanenti. Il principale vantaggio è che richiedono corrente solo per modificare lo stato del sistema, pochi secondi per il passaggio da OFF (DEMAG) a ON (MAG) e viceversa, superando il limite associato al continuo assorbimento di corrente degli elettromagneti e quello delle forze ridotte dei piani a leva. La tenuta del pezzo è dovuta quindi al campo magnetico prodotto dai magneti permanenti e non dalla corrente come negli elettromagneti, non vi è quindi pericolo di distacco del pezzo nel caso di eventuali guasti del circuito di alimentazione o assenza di alimentazione elettrica.

Rapidità di ancoraggio dei pezzi.
Sicurezza durante ogni operazione di lavoro.
Superficie di lavoro libera.
Flessibilità di utilizzo.

GAMMA COMPLETA

FXL-50

Piani con poli 50x50 altezza 66 mm

FXL-70

Piani con poli 70x70 altezza 66 mm

FXL-R

Piani circolari ad altezza 66 mm

FAQs

INFORMAZIONI TECNICHE
E DI FUNZIONAMENTO

Cos’è un piano magnetico permanente?

Un piano magnetico permanente convoglia sulla superficie di lavoro il flusso dei magneti permanenti al suo interno per poter ancorate parti metalliche per eseguire lavorazioni meccaniche. Il movimento della leva corrisponde allo spostamento di una struttura interna che contiene i magneti permanenti e dirige il flusso esternamente (ON) o lo cortocircuita internamente (OFF).

Cos’è un piano magnetico elettropermanente?

I piani elettro-permanenti rappresentano lo sviluppo tecnologico dei sistemi elettromagnetici e dei piani a leva a magneti permanenti. Il principale vantaggio è che richiedono corrente solo per modificare lo stato del sistema, pochi secondi per il passaggio da OFF (DEMAG) a ON (MAG) e viceversa, superando il limite associato al continuo assorbimento di corrente degli elettromagneti e quello delle forze ridotte dei piani a leva. La tenuta del pezzo è dovuta quindi al campo magnetico prodotto dai magneti permanenti e non dalla corrente come negli elettromagneti, non vi è quindi pericolo di distacco del pezzo nel caso di eventuali guasti del circuito di alimentazione o assenza di alimentazione elettrica.

Quanta forza può generare un piano magnetico elettropermanente?

La quantità di flusso magnetico indotto nel pezzo è il fattore che determina la forza di bloccaggio. Per un bloccaggio ottimale bisogna indurre nel pezzo il maggiore flusso magnetico possibile. Significa posizionare il pezzo correttamente su poli nord e sud del piano magnetico. La forza di ancoraggio è proporzionale a:

  • il quadrato della densità del flusso magnetico presente nella faccia a contatto del pezzo.
  • l’area del pezzo a contatto del piano magnetico, fino al punto massimo della sua saturazione.
Le riduzioni di densità del flusso magnetico possono verificarsi quando il flusso incontra una resistenza magnetica (riluttanza). Esempi semplici possono essere i traferri, per traferro si intende la distanza media di contatto fra il pezzo da lavorare ed il piano magnetico.
I principali fattori che possono incidere sulla densità del flusso e sulla forza di ancoraggio di un pezzo di qualsiasi dimensione sono i seguenti:
  • Superficie di contatto, finitura superficiale, composizione chimica, spessore, temperatura.
La scelta della corretta attrezzatura magnetica deve tenere conto di tutti i fattori descritti.

Il mio sistema di lavorazione verrà magnetizzato?

Solitamente un utensile da taglio viene fabbricato con un materiale magneticamente duro, il che significa che è suscettibile al magnetismo. Se lo strumento sta lavorando all'interno del campo magnetico, probabilmente si magnetizzerà (anche se leggermente). Generalmente, un utensile da taglio parzialmente magnetizzato non ha problemi di prestazione.